Comune di Minturno

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Il Turista e il Territorio

 

Il Turismo eno-gastronomico

La duplice connotazione marinara-collinare del comune pontino si riflette anche nella gastronomia, dove primeggiano piatti a base di pesce e minestre di legumi, freselle (pane biscottato condito con olio d'oliva, origano e pomodoro), salumi, olive, vino, marzoline (formaggi a forma cilindrica), agrumi, ben supportati dalla mozzarella di bufala della vicina “scuola campana”.

Il gastronomo romano Apicio, vissuto nel I secolo d.C., sceglieva spesso la terra aurunca per i suoi banchetti interminabili. Scrisse De re coquinaria, un ricettario che costituisce la principale fonte sulle abitudini alimentari nell’antica Roma. Il testo, suddiviso in dieci libri, raccoglie i segreti per preparare gustosi manicaretti (tra i quali la "seppia cotta e farcita", il "pasticcio apiciano" e il "maiale traianeo"). "Apicio - scrisse nel 1854 il canonico Gaetano Ciuffi - veniva a Minturnae per mangiare i gamberoni che a caro prezzo pagava. Saporiti e ricercati sono i pesci che nella marina di Scavoli (oggi Scauri) si prendono con più sorte di reti".

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