Comune di Minturno

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La Città Museo

L'Area Archeologica di Minturnae

Nei pressi del fiume Garigliano, che divide il Lazio dalla Campania, sorgono i resti dell’antica Minturnae. In seguito alla costruzione dell'Appia (Regina Viarum), voluta nel 312 dal censore Appio Claudio Cieco, la cittā iniziō a risorgere. Nel 296 a.C. fu ripopolata con la deduzione di una colonia romana. Altri coloni giunsero successivamente, ai tempi di Cesare e di Augusto. Centro commerciale di rilievo, Minturnae assolse (soprattutto in epoca imperiale) la funzione di controllo della “strada fluviale” (l’antico Liris, oggi Garigliano) e del pons Tirenus, menzionato da Cicerone.

Il Comprensorio Archeologico di Minturnae racchiude, oggi, gran parte dei resti della cittā-porto. Spicca il maestoso Teatro Romano, costruito verso il I sec. d.C. Diviso nei tre settori caratteristici (scaena, orchestra, cavea), accoglieva oltre 4 mila spettatori. Ogni estate, l’antica struttura ospita una prestigiosa Stagione di spettacoli, inaugurata nell’agosto del 1960 dall’attrice Emma Gramatica, protagonista de “Le troiane” di Euripide.
All'interno dell’area sono visibili un tratto originale della via Appia (Decumanus Maximus), costruito in blocchi di lava basaltica; i resti del Foro Repubblicano (II sec. a.C.), del Capitolium (dedicato a Giove, Giunone e Minerva), del Foro Imperiale, del Macellum (mercato), delle Tabernae, del complesso termale (II sec. d.C.). Negli spazi sottostanti alla cāvea č situato il Museo che accoglie statue acefale, sculture, ex voto, epigrafi, monete (ripescate nel vicino fiume) e numerosi reperti, rinvenuti nel secolo scorso a Minturnae, nel centro urbano di Scauri e nella zona di Castelforte.
Il moderno tracciato dell’Appia si interseca con numerose ed imponenti arcate dell’Acquedotto Romano, un tempo lungo circa 11 chilometri. Verso la foce del Garigliano si trovano, poi, le rovine di un antico luogo sacro, il Tempio della ninfa Marica, divinitā delle acque. A pochi metri dal Comprensorio sorge il Ponte Borbonico (1832), con tiraggi a catene di ferro, il primo realizzato in Italia, restaurato alcuni anni fa.

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