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- » 8. Il Santuario della Dea Marica
Il Santuario non si trovava fisicamente all’interno dell’area archeologica, ma tra la città ed il mare, lungo la sponda destra del Garigliano. Sulla riva sinistra del fiume vi era anche un lucus, il bosco sacro (oggi la pineta di Baia Domizia), sempre dedicato alla dea. Il luogo di culto era, dunque, extra-urbano e consacrato alla dea aurunca Marica, divinità italica legata all’acqua. Il tempio, già noto dalle fonti, venne scavato nel 1926 e si presenta come uno dei tipici santuari portuensi arcaici che costeggiavano il Tirreno. La costruzione ebbe varie fasi fino al VII secolo d.C.. La prima fase monumentale risale alla fine del VI secolo a.C.: i ruderi del tempio sono in blocchi di tufo nero e ad esso vanno riferite numerose terracotte architettoniche, datate tra la fine del VII ed il II secolo a.C., raccolte nel terreno. Il luogo di culto era, inoltre, ancora più antico, già in funzione dall’VIII sec. a.C., come risulta dal materiale della stipe votiva: vasi, statuette arcaiche, statuette fittili in terracotta, ceramica etrusco-campana, fino alle suppellettili di età ellenistica e romana. Nella prima metà del I secolo al culto italico della dea Marica si sostituì quello egizio di Iside e Serapide.