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- » 1. Testimonianze dell'era pre-romana
A Scauri vecchia, nei pressi del Monte d’Oro, sorgono imponenti vestigia, identificate da vari esperti come talune rovine della città ausone di Pirae. L’insediamento preromano diede vita ad un attivo scalo marittimo ed attraversò un periodo florido forse tra il VII-VI secolo a.C., gestendo rapporti politico-economici con le vicine città di Minturnae, Suessa, Sinuessa, Vescia, Ausona.
Riguardo all’etimologia, l’archeologo Jotham Johnson ipotizzò un’origine greca. Il termine Pirae, secondo lo storico Giuseppe Tommasino, starebbe a significare “una punta di terra o promontorio che, insinuandosi nel mare, forma un comodo approdo o porto”. La città fu distrutta totalmente dai Romani fra il 358 ed il 337 a.C. Infatti, lo scrittore latino Plinio il Vecchio, vissuto nel I sec. d.C., evidenziò nella Naturalis Historia: fuit oppidum. Successivamente, l’area in questione venne indicata come massa pirana.
Della città ausone di Pirae si conservano un tratto, lungo oltre 120 metri, della cinta poligonale in blocchi di calcare (le Mura Megalitiche) ed una porta ad ogiva tronca databile, secondo alcuni studiosi, al VII-VI sec. a.C. Quest’ultima è collegata ad un criptoportico coperto con volta a botte in opera cementizia che si estende per più di 20 metri. Tali testimonianze sono racchiuse in proprietà private, ma sono inserite nell’Area Protetta del Monte di Scauri che fa parte del Parco Regionale Riviera di Ulisse.