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Il Castello era la residenza dei più nobili personaggi vissuti a Traetto. La struttura si erge nella parte sud-ovest della cima, il cui impianto trapezoidale segue la conformazione naturale della rocca, costituito da un torrione cilindrico, un camminamento di ronda, e un porticato interno con archi ogivali che ricordano le strutture tardo-romaniche amalfitane. L’edificio appare oggi nelle forme architettoniche stratificatesi nei diversi secoli. La parte più antica è presumibilmente la torre a forma quadrata. Il Castello era dotato di una torre alta 60 metri, semidistrutta da un fulmine nell’Ottocento. Nell’angolo sud-est dell’edificio si apre l’ingresso da cui si entra in un androne , il quale immette in un piccolo cortile con porticato a sesto acuto e finestre bifore. A sinistra è presente una comoda scalinata che dà accesso alle stanze ed alla grande sala dei baroni. Il Castello venne rovinato nel 1799 dai francesi e subì gravi danni anche nell’ultimo conflitto mondiale, con la distruzione di tutte le strutture lignee. L'intera struttura, la secondo domenica di luglio, in occasione della Sagra delle Regne (manifestazione locale) viene “incendiata” con fuochi d’artificio, i quali con le loro lunghe abbondanti cascate dorate, argentate e policrome offrono uno spettacolo di indubbia bellezza.